Non vi è niente di più sbagliato che saltare la prima colazione e concentrare la propria alimentazione nei due cosiddetti pasti principali, che vengono così letteralmente divorati. Un pasto sovrabbondante o di difficile digestione sottopone l'apparato digerente ad un superlavoro, per smaltire il quale una notevole di sangue affluisce allo stomaco; altri organi, e tra questi il cervello è il più sensibile, sono lasciati per così dire sguarniti, in altre parole si vengono a trovare in una situazione di carente irrorazione sanguigna. A livello celebrale si ha come effetto il fenomeno della sonnolenza da cui si è colpiti subito dopo un pasto troppo abbondante. La tradizione alimentare italiana è ben diversa dalla cultura alimentare dei popoli anglosassoni e scandinavi, veri cultori della prima colazione che spesso diventa il pasto più importante della giornata; perciò è impensabile che da un giorno all'altro gli italiani si mettano a mangiare appena svegli uova fritte e pancetta, pesce affumicato, salsicce e formaggi. Tuttavia, oltre alla solita tazzina di caffè, del latte, dello yogurt o dei succhi di frutta, nella colazione "all'italiana" possono starci frutta, pane, marmellate, miele o burro. Sarebbe buona norma consumare i carboidrati nella prima parte della giornata (colazione e pranzo) perché sono subito bruciati e convertiti in energia; le proteine sono invece consigliate a cena perché sono utilizzate per la crescita e riparazione dei tessuti, sotto l'azione dell'ormone della crescita (GH), che aumenta nella prima parte della notte.
Nessun commento:
Posta un commento